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Telemedicina e Coronavirus

Telemedicina e Coronavirus

L’epidemia Covid-19 ha cambiato i nostri soliti modi di operare. La consultazione telematica era già una soluzione messa in atto prima della quarantena, anche se in misura minore, ed é questo che ha permesso di rispondere almeno in parte ai problemi dei cosi’ detti deserti medici. Il 9 marzo il ministro della salute francese, Olivier Véran, ha esteso le condizioni di accesso alla consultazione telematica eliminando gli obblighi precedentemente previsti affinché tutti possano beneficiarne ed essere rimborsarti. In risposta a questo emendamento, le società che si occupano di telemedicina hanno reso disponibili i propri strumenti, rendendoli sicuri e facilmente accessibili per gli operatori sanitari e le strutture medico-sociali particolarmente colpiti da questa pandemia. Vi diciamo di più in questo articolo.

Un aumento del numero delle consultazioni mediche telematiche

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, la telemedicina è diventata una soluzione efficace per effettuare diagnosi senza mettere a repentaglio la salute dei medici o dei pazienti. Il numero delle teleconsultazioni ha avuto un aumento considerevole in Francia a partire dal mese di Marzo 2020: 486.369 teleconsultazioni sono state prese in carico dall’assicurazione sanitaria francese, stima che fa riferimento alla settimana compresa tra il 23 ed il 29 marzo, un dato importante rispetto a quello registrato durante le prima settimane dello stesso mese in cui si contano all’incirca 10.000 teleconsultazioni (fonte Assurance Maladie).

La telemedicina sta vivendo una forte crescita a causa dell’epidemia e anche grazie alla permissione, da parte del governo, di esimersi dall’obbligo di sottoporsi fisicamente ad una consultazione medica o di poter accedere ad una teleconsultazione soltanto dopo aver effettuto una visita in presenza nei precedenti 12 mesi . Inoltre, la consultazione da remoto è ormai rimborsata al 100%, rispetto al 70% previsto dalla precedente normativa.

Un servizio gratuito

A seguito di tale revoca degli obblighi, le piattaforme hanno deciso di rendere la consultazione video disponibile gratuitamente per i medici.
Prima del 5 marzo, Doctolib fatturava questo servizio a 79 € al mese e 3.500 medici offrivano la propria disponibilità su questa piattaforma, rispetto agli 80.000 partecipanti di oggi durante questo periodo di crisi sanitaria.
Doctolib offre ora lo stesso servizio ma in maniera gratuita, cosi’ come molti altri attori presenti sul mercato:

  • Medadom ha aperto i suoi servizi di teleconsultazione in tutta la Francia a partire dal 10 marzo
  • Rofim offre i suoi servizi gratuitamente a tutti gli Ehpad
  • Il MiPih, editore pubblico francese di software sanitari, l’Unione regionale dei professionisti della salute (URPS) , l’Associazione dei medici in libera professione della Regione Occitanie, sono anch’essi impegnati contro la diffusione del Covid-19 rendendo i loro servizi di teleconsultazione completamente accessibili a tutti i medici francesi.
  • il sito ” Ma Question Médicale” aveva 800 medici clienti prima dell’epidemia ed ora conta tra le 100 e le 150 registrazioni al giorno
  • In Hello Care, il numero di professionisti della salute che aderiscono al servizio è aumentato di 9 volte in soli 7 giorni.

All’inizio i medici che utilizzavano questo tipo di piattaforme dicevano di non sentirsi perfettamente a proprio agio nell’effettuare delle consultazioni a distanza ed anche gli stessi pazienti presentavano delle forti reticenze in merito alla questione. Ma una volta iniziata l’epidemia Covid-19, i medici hanno immediatamente riconosciuto l’efficacia di questo strumento nel contrastare il virus. In effetti su una media di venti teleconsultazioni giornaliere, almeno la metà dei pazienti presentano i sintomi classici da coronavirus.

Verso una migliore organizzazione dei professionisti della salute

Per eseguire le suddette teleconsultazioni nelle migliori condizioni possibili, i professionisti della salute devono essere ben organizzati. Da questo punto di vista, la Società francese per la salute digitale (SFSD) si è congratulata con loro attraverso un comunicato stampa ufficiale intitolato “il supporto benefico delle piattaforme di telemedicina”. Tuttavia, l’SFSD invita le autorità e le piattaforme pubbliche a fornire sempre più strumenti ai professionisti della salute in modo che l’assistenza ai pazienti risulti di qualità sempre migliore e sia in grado di rassicurare sia i pazienti che gli stessi medici.

Su questo punto, l’Accademia francese della salute nella telemedicina, creata nel dicembre 2018, propone di ideare un fondo di solidarietà dedicato alla telemedicina in Francia attraverso delle donazioni che si estendano su tutto il territorio nazionale. La creazione di questo fondo avrebbe come obiettivo anche quello di eliminare il grave problema dei deserti medici in Francia.

Un’applicazione digitale che permette di seguire l’evoluzione dello stato di salute dei pazienti

L’applicazione Covidom, sviluppata dall’Assistance publique-hospitals de Paris (AP-HP) in collaborazione con l’editore di software Nouveal e-health, consente il monitoraggio medico a domicilio di tutti quei pazienti che presentano i sintomi da coronavirus e che non richiedono il ricovero in ospedale. Inoltre, il 12 marzo è stato istituito un centro di telesorveglianza medica per monitorare tutti i pazienti registrati all’interno dell’applicazione Covidom.

Tali soluzioni e dispositivi dovrebbero consentire agli operatori sanitari e agli istituti sanitari di attrezzarsi e praticare la medicina nel rispetto delle istruzioni di sicurezza pubblica avanzate dalle autorità sanitarie.