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Le agenzie di reclutamento medico in Francia sono state colpite dall'epidemia di Coronavirus?

Le agenzie di reclutamento medico in Francia sono state colpite dall’epidemia di Coronavirus?

Dall’inizio del 2020, un’epidemia di Coronavirus o Covid-19 (ex 2019-nCoV) si è diffusa in Europa. Il 14 marzo 2020, la Francia è ufficialmente entrata nella fase 2 dell’epidemia, forzando la chiusura di attività non essenziali come bar, ristoranti e luoghi pubblici al fine di mettere in atto un piano per combattere l’epidemia. Dal 17 marzo, la Francia inizia un lungo periodo di quarantena per ridurre i contatti umani e limitare i movimenti allo stretto necessario. Inoltre tutti gli spostamenti devono essere giustificati da un’autocertificazione firmata dal cittadino che, in caso contrario, é soggetto a multe molto salate.
L’impatto di questa situazione sulle strutture sanitarie non ha precedenti e gli spin-off economici sono ancora incerti. In queste condizioni, ci si può chiedere come le società di reclutamento sanitario siano state colpite da tale epidemia e se questa situazione abbia avuto un impatto negativo su di esse. Facciamo il punto in questo articolo.

Un reclutamento che procede a rilento

Il effetti il processo di reclutamento degli operatori sanitari è a dir poco lento, se non in stand-by. In effetti, i candidati (medici di base o specialisti, infermieri, ecc.) sono i principali attori di questo macabro scenario e sono più che mai mobilitati nel combattere l’epidemia di coronavirus. Dobbiamo quindi prepararci ad avere potenziali candidati che non saranno disposti a spostarsi dalla propria Regione o a cambiare lavoro.

Per quel che concerne i medici stranieri, attualmente sono veramente pochi quegli che rispondo agli annunci medici . In effetti le condizioni per l’esercizio della propria professione possono sembrare davvero spaventose nel contesto dell’epidemia di coronavirus. Gli ospedali sono intasati e gli operatori sanitari a volte mancano di attrezzature mediche adeguate.

Inoltre, i direttori HR degli ospedali e/o altre strutture sanitarie non sono hanno il tempo di analizzare le candidature ricevute, il che rallenta i processi di assunzione già in corso.

Spostamenti tra Paesi interdetti

Attualmente, gli spostamenti tra Paesi Europei (membri dello spazio Schengen) sono interdetti. Gli Stati hanno chiuso le proprie frontiere per evitare la propogazione del virus. Questa purtroppo é un’altra conseguenza negativa che affetta i processi di reclutamento medico, in quanto gli specialisti della salute stranieri che desiderano lavorare in Francia si trovano costretti a reinviare i propri progetti professionali a causa della chiusura delle frontiere.

Situazione ancora più aggravata dal fatto che i piccoli comuni e istituti sanitari di provincia hanno paura di incontrare personalmente un medico straniero per timore di essere infettati. Questa situazione ha quindi un impatto significativo sull’attività delle imprese di reclutamento sanitario.

Su quali missioni possono ancora lavorare le imprese di reclutamento sanitario?

Come ha affermato il Presidente della Repubblica lunedi’ 16 Marzo, il telelavoro dovrà essere la soluzione più indicata per le aziende che possono metterlo in atto, per quanto riguarda le altre, gli spostamenti sui luoghi di lavoro dovranno essere strettamente controllati ed ogni lavoratore dovrà munirsi di un’autocertificazione volta a comprovare tale impossibilità di lavoro agile.

I consulenti della società di reclutamento P&P Conseil svolgono quindi le proprie missioni in smart working e possono continuare a lavorare normalmente ed in maniera continuativa. Attualmente si stanno concentrando soprattutto sui compiti amministrativi che possono svolgere a distanza, come la preparazione dei candidati per futuri colloqui d’impiego. I consulenti dell’azienda P&P si occupano inoltre di preparare la documentazione necessaria, di cui i candidati hanno bisogno, per l’iscrizione all’Ordine dei medici in Francia ed organizzano colloqui su skype con gli stessi candidati.

Il Cabinet di reclutamento medico P&P Conseil preferisce continuare a comunicare con i propri candidati in modo positivo proprio perché é vero che ci troviamo al centro di una pandemia mondiale ma é anche vero che il tasso di guarigione si aggira, a tutt’oggi, intorno al 98%.