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Raccomandazioni per la sicurezza sul lavoro e smart working per le società di reclutamento

Raccomandazioni per la sicurezza sul lavoro e smart working per le società di reclutamento

Il settore del reclutamento si trova fortemente colpito a causa della crisi sanitaria provocata dal Covid-19, un impatto negativo che si avverte anche in altri numerevoli settori economici. Il nostro cabinet de recrutement santé P&P Conseil é tenuto ad applicare le norme di sicurezza previste dal governo e abbiamo dunque deciso di consentire a tutti i nostri collaboratori di lavorare in smart working. Attualmente, stiamo riflettendo sulle nuove strategie da adottare per affrontare questo nuovo periodo di quarantena cercando di trovare delle soluzioni performanti che si adattino al lavoro del recruiter.

Una strategia di reclutalento da ridefinire per l’anno 2020

In questo nuovo contesto di quarantena, i consulenti P&P Conseil devono affrontare nuove problematiche commerciali, oltre al fatto che su richiesta del governo, dovranno adattarsi a nuove condizioni di lavoro: lo smart working.

Con il telelavoro è essenziale una nuova gestione dei progetti, nonché una nuova gestione dei team. La nostra società di reclutamento medico P&P Conseil aveva già posto il digitale al centro delle sue attività, rendendo il proprio sito un punto d’approdo essenziale per garantire la comunicazione e la visibilità di candidati e clienti operanti nel settore sanitario.

Adattando i processi di assunzione alle nuove modalità di telelavoro, vengono dunque offerte due possibilità alle imprese che si occupano di reclutamento:

  • mettere in stand-by i reclutamenti previsti per l’anno 2020 (assunzioni in corso e a fine anno)
  • continuare ad attrarre i profili più interessanti, considerando che vi é una forte domanda nel settore sanitario.

I consulenti facenti parte di agenzie di reclutamento medico dovranno allora selezionare i candidati a distanza e prepararli per una futura posizione medica. In queste condizioni, il telelavoro si rivela una soluzione agile per mantenere una certa gestione dei progetti. Inoltre strumenti digitali come Slack, Microsoft Teams o Skype consentono di continuare ad avere uno scambio di informazioni proficuo non soltanto tra clienti-candidati e/o clienti-recruiters ma anche tra gli stessi collaboratori, garantendo una coesione del team di lavoro. Tuttavia, la videoconferenza, nel contesto del reclutamento medico, presenta spesso dei limiti soprattutto quando ci si trova nella fase finale del processo di reclutamento: quello dell’assunzione definitiva del candidato.

Meglio mettere in stand-by il processo di reclutamento piuttosto che annullarlo

Rispettare le raccomandazioni mediche previste dal governo significa pero’ impedire ai candidati di accedere al normale processo di reclutamento: colloquio fisico, visita dei locali, incontro con il team medico e giornate di prova per il candidato all’interno della struttura sanitaria scelta.

Inoltre molti clienti (ospedali, cliniche private, comuni ecc) , veri attori di questa crisi sanitaria, hanno preferito mettere in stand-by il proprio processo di reclutamento per poter contenere a pieno ritmo l’avanzare di questa pandemia. Altri clienti, invece, devono far fronte ad un aumento della propria attività sanitaria e si trovano costretti a dover reclutare un buon numero di medici e infermieri.

E’ dunque visibile che la tendenza generale é quella di mettere in stand-by il processo di reclutamento piuttosto che annullarlo, cio’ lascia sperare che una ripresa normale d’attività sia possibile una volta usciti dalla quarantena.

Un calo del tasso di candidature in arrivo nel settore sanitario

Se é vero che molti cabinet di reclutamento registrano una forte domanda soprattuttto in determinati settori economici, i recruiter che lavorano al loro interno, si trovano a dover fronteggiare un calo importante di candidati o, ancor peggio, ad avere dei candidati che cambiano idea all’ultimo momento a causa della situazione di forte precarietà che stiamo vivendo al giorno d’oggi.

In effetti, la quarantena non incoraggia i candidati a cambiare posizione di lavoro e/o ad assumere nuove funzioni all’interno di una squadra che ha la possibilità di incontrarsi solo in videoconferenza. Questo clima provoca una sensazione di ansia generalizzata e non lascia spazio ai candidati di riflettere sulle possibilità di lavoro proposte all’interno di : ospedali pubblici, case di cura private, cliniche, libero esercizio all’interno di studi privati, ecc.

Purtroppo nel settore della sanità, dove il contatto fisico ne rappresenta il cuore, questo sentimento di difficoltà nella scelta lavorativa da intraprendere diventa sempre più forte.

Una situazione difficile alla quale dobbiamo adattarci

Nonostante un generale rallentamento delle attività, le società di reclutamento restano fiduciose e confidano in una rapida ripresa del processo d’assunzione. Inoltre lo smart working, sinonimo di agilità, puo’ offrire nuove prospettive a questo settore di attività.

Le call video, ad esempio, potrebbero semplificare la selezione dei candidati: é stato provato scientificamente che i candidati si sentono più a proprio agio nel rispondere alle domande del recruiter se sitrovano in casa, un universo per loro “rassicurante”. Tuttavia anche se il processo d’assunzione, sfocierà sicuramente, in un secondo momento, verso un colloquio fisico, la videoconferenza resta uno strumento produttivo soprattutto durante la fase di preselezione dei candidati.

Questi nuovi risultati consentono alle aziende specializzate nel reclutamento di rivedere i propri processi e di ripensare alla gestione dei propri progetti alla luce dei nuovi progressi tecnologici.